Come scegliere la piattaforma per la didattica a distanza, le tipologie di costi conseguenti e le implicazioni sul sistema-formazione e sulla nostra intera ‘società’.
Causa emergenza Covid-19 moltissimi istituti di formazione hanno adottato ‘a caldo’, ovvero ‘sul momento’ piattaforme di casa Microsoft o Google per realizzare video-lezioni e didattica a distanza mentre in alcuni casi docenti hanno adottato in ordine sparso altre soluzioni come Zoom. ‘A freddo’, ora che queste piattaforme stanno per ri-aumentare i costi di accesso (abbassati o azzerati per convincere docenti e dirigenti del loro utilizzo durante la pandemia), è necessario mettere a fuoco alcune questioni ‘economiche’ (in senso lato) per permettere a chi dirige il sistema-scuola in Italia a prendere scelte consapevoli e più utili possibili per tutte/i noi. La riflessione che segue (così come il foglio dati con le risposte dei docenti al questionario realizzato in tema) vuole essere uno strumento pratico-decisionale sottolineando come la scelta inconsapevole di servizi offerti da major del digitale d’oltreoceano può implicare una dipendenza economica, tecnologica, di sfruttamento e gestione dati che può andare in conflitto con legittime esigenze di trattenere in loco ed in autonomia set di dati personali e contenuti nonché con la condizione di autonomia in termini di scelta e gestione tecnica delle procedure di formazione come molti sistemi basati su Software Libero consentono di fare.
Parliamo di scelte e di didattica quindi di FUTURO, di un settore altamente strategico, quello della formazione, che potrebbe essere fortemente potenziato dagli strumenti telematici annullando distanze e creando relazioni anche quando l’emergenza è finita. Parliamo di CONSAPEVOLEZZA ovvero di effettuare le scelte sapendo quali possono essere le ricadute didattiche, economiche, e in termini di autonomia o viceversa di dipendenza da linguaggi, tecnologie ed algoritmi. Parliamo di QUALITÀ della formazione che dipende anche dagli strumenti scelti oltre che dalla necessità di uscire da un approccio meramente addestrativo utile alla formazione di competenze per il mantenimento dello status quo e piuttosto diffondere conoscenze, metodologie, capacità di analisi e progettazione, sviluppo della creatività e capacità di lavorare insieme che dovrebbero essere le basi di un qualsivoglia processo formativo finalizzato al MIGLIORAMENTO dello stato di cose presenti.
Semplicità e comodità
La maggior parte degli istituti e dei docenti utilizzano https://edu.google.com/intl/it_it/products/gsuite-for-education/ e non è un caso perché la semplicità e comodità di utilizzo dell’interfaccia è in effetti imbattibile. Rimane il dubbio su quanto potrà costare come abbonamento in futuro e su come le attività svolte possano essere facilmente conservate ed elaborate anche a fini amministrativi.
Interfacce per attività complesse
https://www.microsoft.com/it-it/education/products/teams risulta la seconda scelta e, al pari di altre soluzioni come https://www.cisco.com/c/it_it/products/conferencing/index.html, è adatta per soddisfare esigenze articolate di organizzazioni anche molto complesse ma proprio per questo ci si trova a che fare con un’interfaccia che richiede un certo periodo di apprendimento per prenderci dimestichezza.
Performance avanzate ovvero insicurezza
https://zoom.us/ è la scelta più trendy, quella che garantisce una serie di livelli di qualità audio-video ed una serie di performance ad oggi ineguagliate (come il livello di controllo da remoto del computer discente) ma proprio così, questa terza scelta per la didattica a distanza per molti docenti italiani,si è rivelata uno strumento facilmente attaccabile ed un vero incubo per chi ha a cuore il tema della privacy (considerando che molte video-chat vengono assaltate da teppisti dall’esterno e le loro registrazioni diffuse in tutto il mondo).
Controlli Amministrativi (tracciatura)
https://www.gotomeeting.com/it-it (ed app affini go to) sembrano le uniche interfacce che soddisfino una serie di procedure di monitoraggio di attività – nota anche come tracciatura – che, secondo procedure già predisposte, consentono un monitoraggio in qualche maniera ‘certificabile’ delle attività didattiche svolte anche a fini amministrativi. Sarebbe importante capire come e se le altre interfacce consentono elaborazioni del genere che hanno, ovviamente, un’importanza significativa anche dal punto di vista del rapporto di lavoro datore-impiegato (questioni sindacali comprese).
Alcune altre alternative
Sono molte le piattaforme utilizzabili per la didattica a distanza ed alcune di esse segnalate anche dai docenti che hanno compilato il questionario ed ognuna con qualche specifica caratteristica: https://new.edmodo.com/home oltre ad essere gratuito prevede un livello di accesso anche per i genitori che possono così seguire alcune tipologie di attività didattiche e comunicazioni docente-discente (utile per la formazione dei più piccoli), https://www.portaleargo.it/ viene recensito come utile per i meeting aziendali, https://web.spaggiari.eu/sdf/app/default/cvv.php così come https://www.weschool.com/ sono considerati molto utili come complemento per il lavoro in presenza.
Software Libero = controllo assoluto in autonomia (anche dei backup)
https://moodle.org/ è la soluzione di software libero più nota al mondo per la gestione di una piattaforma-cms pensata appositamente per la didattica a distanza ed adottata da molte istituzioni in tutto il mondo, http://www.lynxlab.com/doc/Brochure_ADA.pdf è una soluzione Made in Italy che, come tutte le altre soluzioni basate su software libero, ha il pregio di offrire il massimo della personalizzazione nonché gestione in autonomia di backup e dati-contenuti prodotti (anche in termini di ‘tracciatura’), https://nextcloud.com/ è soprattutto adatto per coloro che impostano un’attività di didattica a distanza basata sullo scambio e condivisione di file; altra declinazione della potenza di personalizzazione del software libero https://obsproject.com/ per esigenze di ottimizzazione audio-video e live-streaming.
Soluzioni ‘leggere’
Esistono molte ‘soluzioni’ facilmente attivabili ed utilizzabili ma per lo più (solo) per ri-trovarsi onine e non per un’attività strutturata di didattica a distanza: la tecnologia https://webrtc.org/ la potete utilizzare su qualsiasi vostro browser ma si limita alla video-chat ed alla condivisione di schermate – provare per credere https://jitsi.org/jitsi-meet/ – mentre https://discordapp.com/ è amatissimo da giovani e giovanissimi consentendo anch’essa ed in maniera molto più performante qualsivoglia modalità di interazione in sincrono (non a caso è amata dai videogamer).
Conclusioni? Frammenti e Trame!
Un frammento dello scenario esistente sulla didattica a distanza è rappresentato dalle risposte (in continuo aggiornamento) date al sondaggio che ho fatto girare nel mio giro personale di conoscenze e che, seppure numericamente modesto, rappresenta delle testimonianze decisamente interessanti: link_a_risposte_questionario_in_csv (ad ognuno ed in autonomia la capacità di trarne possibili trame narrative)
– Glossario –
cms: content management system ovvero un sistema che consente di strutturare ed organizzare dati, grafiche e contenuti senza preoccuparsi del codice di editing e programmazione utile allo scopo che viene prodotto e gestito tramite appositi automatismi alla portata (tecnica) di qualsiasi utente.
major: grandi aziende del settore digitale che realizzano fatturati stratosferici (addirittura superiori al prodotto interno lordo di molti paesi del mondo) coinvolgendo numerosissimi utenti finali ma al tempo stesso impiegando relativamente poca manodopera professionale.
Software Libero: codice di software che viene condiviso liberamente ed a cui ci si può accedere liberamente (ed ovviamente utilizzarlo liberamente); il meccanismo economico che induce il software libero non deriva dall’acquisto del prodotto-merce o servizio online ma, eventualmente, dalla necessità di far intervenire tecnici per il suo corretto funzionamento o funzionamento ottimizzato per determinate, specifiche, funzionalità.
algoritmi: procedure di analisi automatizzate che, passo passo, producono un output al ricevimento di un determinato input, solitamente utilizzati dalle intelligenze artificiali per analizzare grandi quantità di dati per arrivare a delle conclusioni logiche
backup: meccanismi di salvataggio dati per la loro conservazione a lungo termine che per sicurezza ed opportunità di controllo andrebbero effettuati sia su piattaforme cloud così come su dispositivi di memoria direttamente accessibili e sotto controllo
plugin: piccoli software e frammenti di servizio digitale che vanno ad aumentare le possibilità di utilizzo del software o servizio in cui sono integrabili ed installabili
bug: errore di programmazione che può arrecare danno od essere sfruttato per effettuare azioni di spionaggio
controllo da remoto: possibilità di utilizzare un computer che non è a portata di mano (fisicamente) ma come se lo fosse
WEBRTC: Web Real Time Communication ovvero un servizio integrato in tutti i moderni browser che consente di effettuare video-chat, video-lezioni, video-riunioni o video-conferenze che dir si voglia senza dover utilizzare nessun altro tipo di software o plugin
browser: il software che utilizziamo comunemente come Chrome, Firefox, Safari, Edge, Brave, Opera, Vivaldi, eccetera per navigare sul Web
attività asincrone: attività didattiche che sono svolte non in contemporanea con l’altro utente (come nel caso della video-chat) e che possono essere ricondotte a condivisione di documenti, comunicazioni stile posta elettronica oppure effettuazione e revisione di quiz, domande e compiti
condivisioni di schermate: la possibilità che ha un docente di far vedere la propria schermata allo studente e viceversa
4 pensieri su “ASPETTI ‘ECONOMICI’ SULLA DIDATTICA A DISTANZA”