L’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha pubblicato le statistiche di errori rilevati sui siti Web della Pubblica Amministrazione svelando lo strumento di analisi Muve++ (Multiguideline Accessibility and Usability Validation Environment) sviluppato dall’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Faedo” (ISTI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Da utilizzare sorprendentemente solo in lingua inglese (report compresi, ma non eravamo nell’era dell’italiano prima di tutto?!?) MAUVE++ si rivela uno strumento molto severo se rapportato ad altri validatori ben noti come Wave Accessibility Tool oppure Microsoft Accessibility Insight confermando che creare un sito web parallelo accessibile per rispettare i requisiti AGID sull’accessibilità (per ora obbligatori per tutto il comparto pubblico e per le aziende che fatturano oltre cinquecento milioni di euro l’anno ma dal 2025 obbligatori per tutti) sembra davvero l’unica soluzione salvo stravolgere struttura e grafica del proprio sito Web.
La prova su strada di Mauve++ permette di scoprire alcune interessanti funzioni quali quella di ripetere nel tempo l’analisi automaticamente potendo così seguire l’evolversi del livello di accessibilità di un sito Web, mentre non risulta attualmente funzionante l’analisi dei documenti in formato PDF (Portable Document Format). Si può analizzare con rendering desktop o mobile una singola pagina Web ma anche fino a 50 pagine di un sito Web (semplicemente registrandosi) approfittando di una modalità ‘profonda’ che svela l’architettura informativa che l’AGID in qualche maniera suggerisce con particolare riguardo a:
- Statement
- Feedback mechanism
Il report prodotto da Mauve++ comprende l’evidenziamento delle criticità riscontrate nel codice da correggere. Il report, composto da errori E e warnings W, decisamente può spaventare e scoraggiare con l’elenco delle questioni da affrontare fra cui, come sottolineato dalle statistiche di errori più comunemente riscontrate, mancanza di standard di contrasto, focus e sottolineatura dei link che sicuramente sono un serio spauracchio per qualsiasi grafico. Lo strumento produce dei falsi positivi che cominciano ad essere dibattuti da parte di diversi enti pubblici per la realizzazione delle dichiarazioni di accessibilità: la possibilità di interagire con un meccanismo di bug report fa però ben sperare in una corretta evoluzione tecnica di questo strumento (aggiornamento maggio 2023 nella versione di release Version 2.7 di mauve++ i falsi positivi sono stati tutti risolti!).
Lo stesso report sugli errori più comuni rilevati da Mauve+++ merita compararlo con l’ultima edizione di Million report (on the accessibility of the top 1,000,000 home pages), molto autorevole, che viene pubblicato annualmente da WebAIM e che ci sottolinea come:
- la complessità delle homepage è in aumento (aspetto che può mettere in difficoltà le persone neurodivergenti);
- meno del 4% delle pagine web analizzate sono conforme agli standard wcag;
- le questioni di mancata osservazione dello standard di contrasto-colore si conferma anche in questo report il problema più diffuso (aspetto importante per ipovedenti e daltonici);
- aumenta l’utilizzo di immagini, ed ahimè anche di alternative testuali non significative questo aspetto, come diversi altri che seguono, importante per le persone non vedenti);
- aumenta l’utilizzo di moduli ed un terzo risultano senza etichette alternative;
- grande aumento dell’utilizzo di ARIA;
- meno del 20% delle pagine web hanno testo per collegamenti inutile (come clicca qui) e un meccanismo di salta menù;
- solo il 77% delle pagine web analizzate riportano l’indicazione della lingua naturale utilizzata come ben si sa importante per la loro corretta pronuncia vocale;
- Wix e Webflow risultano fra i content management system che hanno drasticamente diminuito la presenza di errori di accessibilità nella pubblicazione delle loro pagine web mentre il più popolare wordpress continua ad essere sempre più complesso e per questo, forse, ad aumentare la percentuale di errori di accessibilità.
Tornando sul funzionamento dello strumento di analisi Muave++ ed applicandolo allo stesso portale Agid scopriamo numerosi errori anche sulla sola homepage (rilevazione svolta l’8 aprile 2023) e questo è decisamente sorprendente nonché riprova della necessità di cercare di realizzare una versione parallela accessibile del proprio sito web che ‘tenti’ di rispettare gli standard tecnici sull’accessibilità.

Altro rilievo interessante (realizzato sempre in data 8 aprile 2023) è quello relativo ad un esempio di homepage di grande portale di rilievo privato che ha implementato uno dei tanti diffusi plugin sull’accessibilità e che manco a dirlo non ha passato il severo esame di mauve… a riprova che non possono bastare dei plugin per superare automaticamente le barriere di accessibilità Web.

Quindi? Quindi ricondurre il tema dell’#accessibilità web e dell’inclusive design a tabelle-dati di validazione e tintinnar di manette=sanzioni lo trovo un approccio limitante e controproducente e preferirei viceversa veder crescere una coscienza collettiva sensibile e consapevole delle esigenze altrui: per questo ho contribuito a scrivere a più mani INCLUSIVE DESIGN obblighi normativi e opportunità espressive che spero sia di ispirazione per una comunicazione digitale più creativa e meno ingessata, più solidale e meno omologata.