Bisogna pensare alle soluzioni di accessibilità come accorgimenti utili per tutti: i sottotitoli sono, da questo punto di vista, un esempio clamoroso di soluzione utile per svariate tipologie di personas ma, ovviamente, soprattutto per le persone sorde.
Le innovative ed interessanti sperimentazioni di Veronica Bonatesta raccontate nell’appendice di Inclusive Design – obblighi normativi e opportunità espressive sono state per me un forte stimolo per cercare di approfondire le opportunità espressive delle sottotitolazioni creative: argomento di indubbia attualità anche per l’utilizzo massivo dei sottotitoli nelle serie televisive sempre più apprezzate dalle nuove generazioni, come dimostra un recente sondaggio statunitense, per:
- capire un film in lingua straniera;
- comprendere dialetti ed accenti varianti della propria madre-lingua;
- svolgere altre attività contemporaneamente come continuare ad interagire col proprio smartphone o tablet;
- usufruire della visione quando si è in un ambiente problematica dal punto di vista acustico (ad esempio mentre ci troviamo in un mezzo di trasporto);
- aiutare il processo di alfabetizzazione ad esempio dei più piccoli (ma non solo).
Dunque la sottotitolazione acquisisce grande importanza nell’industria del digitale tanto che cominciano a scarseggiare le figure professionali necessarie! In questo scenario si innesta l’esigenza di proporre le sottotitolazioni con una certa capacità creativa, la cosiddetta Creative Accessibility di cui il Professor Pablo Romero Fresco è uno dei principali fautori…
