le VideoChat didattiche al tempo del Coronavirus

Gli effetti negativi del blocco della didattica in tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado potrebbero essere mitigati dalle procedure di e-learning e video-chat didattiche?

Niente sostituisce l’efficacia della presenza nel rapporto docente-discente ma le procedure di e-learning così come quelle di video-chat didattiche possono sicuramente essere di aiuto in questo periodo di emergenza da epidemia-virus.

e-Learning

Per quanto riguarda l’e-learning esistono moltissime soluzioni, piattaforme, servizi che prevedono la sostituzione di materiale e procedure didattiche con soluzioni digitali: fra tutte scelgo di menzionare i sistemi made in Italy ADA della Lynx non fosse altro per il loro storico impegno in tema – non a caso hanno scelto il nome ADA dal nome della primo essere umano (donna) assimilabile alla categoria di sviluppatore informatico (fra le tante realizzazioni, curiosamente, anche quella per la formazione dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – IRCCS di Roma) – e l’approccio Open Source che risulta, in questi momenti, strategico, come provo a dimostrare anche con il seguente test sulle…

Chat didattiche con il solo browser

Forse non sono in molti a saperlo ma esiste da qualche anno una tecnologia Open Source  per integrare nativamente in tutti i browser e dispositivi mobili una chat supportata da testo, audio, video e condivisione dello schermo. Risponde al nome di WebRTC (Web Real-Time Communication), è basata su HTML5 e JavaScript e la sua inclusione nel World Wide Web Consortium standard è supportata da Google, Microsoft, Mozilla e Opera. Ho provato, insieme ai miei familiari, un test su vari servizi e plugin che supportano WRTC coinvolgendo 4 utenze diverse su tre linee dati diverse, con i seguenti risultati pratici.

talky

https://talky.io ci chiede solo il nome della room

talky

Scelgo infoA, la prova risulta positiva nel senso che si riesce a condividere cam, audio, testo ed anche schermate ed il tutto molto efficacemente! Ovviamente il tutto funziona bene (anche da Firefox) ma come dicevo prima fra 4 utenze diverse su tre linee dati diverse, cosa succede con molti più utenti sarebbe tutto da verificare…

AppRTC

Anche https://appr.tc ci chiede solo il nome della room (sempre infoA per questo test)…

app-rtc

La prova risulta  problematica in quanto risulta solo agevole la condivisione fra due sole utenze e solo tramite cam.

solo-cam-su-apptrc

WebRTC Desktop Sharing

L’omonimo plugin per chrome (quindi in teoria utilizzabile anche su Edge) presenta la possibilità di condividere la sessione comunicativa via browser in maniera diversa condividendo solo la cam, solo testo, solo audio, solo screen oppure una combinazione degli stessi.

Con questo plugin può avere senso per il docente condividere schermo microfono (ma da problemi) cam e condivisione schermo, per gli studenti magari solo chat testuale per risparmio di banda e viceversa usufruire di quello che condivide il docente: la procedura è un po’ cervellotica perché per prima cosa bisogna attivare il plugin dopodiché si riceve una url (indirizzo web) da condividere tramite mail o social con gli studenti (con i quali quindi bisogna  poter comunicare extra-plugin) dopodiché una volta che gli studenti hanno lanciato l’URL su chrome effettivamente usufruiscano efficacemente di condivisione schermo (con qualche secondo di delay) e chat testuale, (qualche problema con l’audio).

Conclusioni

Di sistemi di e-learning ne ho provati molti in passato Moodle (piattaforma Open Source che per il modulo video-chat utilizza anch’essa la tecnologia WRTC), Edmodo, Ada… e sono sicuramente delle valide alternative formative.  Quasi tutte le major hanno poi le loro offerte compreso Big G con ClassRoom oppure Microsoft con il semplice Skype fino a 50 connessioni o il più performante Team fino a 300 partecipanti e tutte sono utilizzabili tramite app ma anche browser web (senza dimenticare le performance avanzate di Zoom, in partnership con Facebook, e proprio perché ricco di funzionalità avanzate si espone spesso ad attacchi e insorgere di bug). Le chat didattiche con la tecnologia WRTC sono state per me una novità ma direi che non hanno presentato particolari criticità (all’inizio bisogna ricordarsi di abilitare l’accesso al reparto audio e video ed eventualmente ottimizzare le relative impostazioni dai pannelli di controllo) fatto salvo che andrebbero provate con numeri più importanti di utenti-studenti: ovvero la tecnologia WRTC è risultata essere assolutamente matura e performante, rimane il problema di individuare quale plugin o servizio online risulti il più affidabile – ultima scoperta https://meet.jit.si – soprattutto in termini di multi-connessione.

La scelta finale, in definitiva, si riconduce a scelte relativamente economiche offerte dalle major ma che implicano una forte dipendenza da strutture di terze parti che ovviamente conservano ed elaborano i dati ivi contenuti e soluzioni libere – ben rappresentate dal progetto OpenDidattica –  per il cui funzionamento occorrono conoscenze o supporti tecnici adeguati

Opportunità

Mi sorprende peraltro che non venga colta l’opportunità della didattica a distanza: questa notizia https://www.lastampa.it/cuneo/2020/04/02/news/il-professore-di-violino-corregge-l-allievo-on-line-gli-esami-al-conservatorio-di-cuneo-al-tempo-del-coronavirus-1.38668575 dovrebbe essere d’ispirazione per coloro che pensano che la distanza non possa essere in qualche maniera ‘superata’ ed anzi sarebbe interessantissimo sperimentare delle procedure innovative (chessò webcam posizionate sulla fronte per chi fa pittura o scultura ecc) che peraltro potrebbero aprire nuovi scenari: se riesco a fare della eccellente didattica a distanza le videoregistrazioni potrebbero essere usufruite anche in maniera asincrona e comunque posso raggiungere e coinvolgere studenti che, anche tornando in una situazione normale, sono impossibilitati a partecipare ‘sempre’ in presenza)…

Post Scriptum

Mio figlio adolescente e diversi miei studenti (tutti videogiocatori) mi suggeriscono https://discordapp.com come valida alternativa pratica allo sopo…

[17:42, 4/3/2020] +39 ***: può essere usata da browser anche senza registrazione, supporta videochiamate tra molteplici utenti ed ha la funzione di desktop sharing 😉
[17:43, 4/3/2020] +39 ***: oltretutto ha una versione app mobile scaricabile gratuitamente
noi videogiocatori siamo sempre un passo avanti 🤣 …mentre invece a proposito di Open Source per chi vuole provare a lavorare lato server Next Cloud è una buona soluzione per la condivisione di file anche a fini didattiche mentre OBS Studio risulta utile per chi ha esigenze di ottimizzazione audio-video e live-streaming

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ebisenzi

Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

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