Accessibilità PDF “all’americana”

By ACstudent [CC0], from Wikimedia Commons

Scopriamo insieme come realizzare un documento PDF secondo le direttive della normativa statunitense ADA (Americans with Disabilities Act).

La realizzazione di un documento PDF “accessibile” secondo la normativa vigente negli Stati Uniti ADA (Americans with Disabilities Act) è una filiera produttiva interessante perché mette in evidenza una serie di esigenze importanti di chi ha bisogno di ausili od informazioni alternative ed aumentate per poter accedere correttamente all’informazione digitale.

Le normative sull’accessibilità si stanno adeguando – quasi in tutto il mondo – al secondo livello dei tre possibili (ma il terzo ed ultimo rimane un obiettivo ideale-utopistico…) delle linee guida tecniche in materia di accessibilità del W3Consoortium ed anche nel caso della produzione dei pdf accessibili la storica normativa statunitense sull’accessibilità nota come legge 508 si riferisce alle wcag 2.0 recentemente aggiornate che vengono denominati nel caso documenti pdf ADA compliant.

Per la produzione dei suddetti documenti è necessario avere un pacchetto Adobe Pro che prevede apposito help per la produzione di documenti accessibili ma anche un tool di check per controllare il risultato finale (peraltro sostituibile efficacemente dal pdfcheck dell’European Internet Inclusion Initiative).

Le possibilità di intervento riguardano, a livello di !architettura dell’informazione, una serie di opportunità così sintetizzabili:

  • corretta applicazione di tag in generale e per ogni singolo componente del documento;
  • titolazione corretta del documento;
  • assegnazione corretta del linguaggio naturale utilizzato nel documento in generale e per ogni sua distinta entità linguistica;
  • assenza di intermittenze pericolose per soggetti epilettici;
  • strutturazione corretta del documento al fine sempre di una corretta interpretazione da parte di screen-reader;
  • alternative testuali equivalenti presenti in caso di informazione grafica comunicativa;
  • leggibilità del documento garantita in caso di zoom del medesimo al 200%;
  • assenza di informazione significativa delegata al solo uso del colore;
  • rapporto di contrasto ai minimi livelli previsti dalla normativa vigente sia per i testi che per i loghi;
  • anchor text dal contenuto significativo anche se estrapolate dal proprio contesto di riferimento;
  • tabelle dati ed eventuali moduli di contatto opportunamente marcati per una lettura corretta da eventuali ausili informatici.

Ovviamente come possono essere applicati tag-title-attributi-eccetera propriamente necessita di un certo know-how tecnico in materia di accessibilità dell’informazione digitale.

Published by:

Enrico Bisenzi (UX Inclusive Designer)

AUTENTICAZIONE A 3 FATTORI DELLA CREATIVITÀ UMANA QUI ESPRESSA (!?!) Le soluzioni di design e di esperienza utente, le idee, le parole, le proposte, le analisi e idee espresse sono certificate come 'umane' in base ai seguenti tre fattori di verifica e autenticazione. 1. Potete cercare su Google e/o su altri motori di ricerca il mio nome 'Enrico Bisenzi' e verificare come ci sia traccia della mia esistenza e delle mie elucubrazioni umane. 2. Potete farvi avanti col vostro calendly o altro strumento per proporre una call online per verificare che dall'altra parte ci sia veramente un essere umano e confrontarsi brevemente su quanto da me realizzato e proposto. 3. Potete chiedere un collegamento al mio account linkedin e così utilizzare le mie forme di contatto personale per avere un incontro dal vivo - preferibilmente nelle province di Livorno/Firenze /Roma e accordato solo nel caso sia ritenuto reciprocamente interessante e conveniente - per poter dimostrare dal vivo l'attinenza delle mia entità fisica con quanto espresso nell'infosfera digitale. Approdato all’Accademia di Belle Arti di Roma dopo aver insegnato in accademie pubbliche e private (Carrara, Bologna, Pisa, Firenze), come libera professione ha supportato numerose agenzie digitali in ambito SEO (Search Engine Optimization) e usabilità del digitale. Fra i primi in Italia ad occuparsi di inclusive design teorizzando l’esigenza di uno strumento di helpdesk per l’accessibilità per conto di INDIRE (Istituto Nazionale Documentazione Ricerca Innovativa), ancor prima che diventasse obbligo della normativa AGID (Agenzia per l’Italia Digitale). Ha contribuito dal 1999 ad oggi al restyling di decine di progetti di comunicazione digitale di rilievo fra i quali il primo portale online di libri Zivago per Giangiacomo Feltrinelli Editore, l'Ospedale Fondazione Istituto San Raffaele di Cefalù, un sito Web di Olimpiadi Internazionali, il portale del turismo del Comune di Milano, il sito Web del Comune di Firenze (e di altri comuni del circondario fiorentino), il sito Web personale del musicista Stefano Bollani, nonché di numerose agenzie assicurative di rilievo nazionale e di recente dei Teatri della Toscana. Sempre in tema Inclusive Design ha partecipato a progetti di ricerca quali ad esempio il manuale di sviluppo per produzioni di animazione, video e live digitali XS2Animation. Innamorato della Natura in tutte le sue forme cerca di coinvolgere le giovani generazioni nel riconoscere la biodiversità in ambito urbano attraverso gli Urban Nature Tours anche attraverso gli strumenti della comunicazione digitale che cerca di interpretare in maniera 'inclusiva'. Tutto i post realizzati sono rilasciati sotto licenza Creative Commons CC BY-NC-SA Attribuzione – Non Commerciale – Condividi allo Stesso Modo.

Categorie accessibilitàTag , , 2 commenti

2 pensieri su “Accessibilità PDF “all’americana””

Lascia un commento